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Scambiamoci proposte e idee / Let's exchange proposals and ideas

La Valle d’Aosta è uno scrigno di storia che aspetta solo di essere aperto.

Giornata uggiosa e poco adatta a camminare? Ecco un’idea per trascorrere qualche ora immersi nel nostro glorioso passato, visitando: il ponte-acquedotto romano Pont d’Aël e il Castello di Introd.

Iniziamo con raggiungere in poco più di 40 minuti di macchina Aymavilles e proseguiamo poi verso villaggio di Pondel (o meglio: Pont d’Aël) dove si trova questa grandiosa opera in muratura e blocchi di pietra da taglio, posta a 56 m. circa di altezza dal livello del corso d’acqua sottostante e che si sviluppa su una lunghezza che supera i 50 m.

Essendo un ponte-acquedotto, ha un doppio passaggio; nella parte superiore c’è un condotto pavimentato in grosse lastre litiche squadrate e impermeabilizzato da apposita malta idraulica (specus) che consentiva il passaggio dell’acqua, mentre un camminamento inferiore largo circa 1 m e opportunamente aerato ed illuminato permetteva il transito di uomini e animali. Per saperne di più vi lascio, come al solito, un link.

http://www.comune.aymavilles.ao.it/turismo/territorio/castelli-e-dintorni/pont-d-ael

Come vedete dalle foto l’opera è veramente ben conservata e bellissima, può fare un po’ impressione percorrere il camminamento sottostante, ma ne vale la pena.

 

Per chi ha più tempo ci sono anche delle belle passeggiate che si snodano in prossimità, noi purtroppo non abbiamo potuto farle perchè la visita prenotata al Castello d’Introd incombeva.

 

 

 

 

 

 

Eccoci ora a Introd, il Castello sorge proprio all’imbocco di due Vallate del Parco Nazionale del Gran Paradiso.

Dall’aspetto elegante ha una storia molto antica “Casa dolce Casa”.

Le visite sono guidate e quindi è necessaria la prenotazione. Oltre alla nostra guida siamo stati accompagnati nella visita dal Gatto Castellano, sempre attento e discreto nel verificare che i visitatori prestassero la giusta attenzione a questo bellissimo castello.

 

Oltre al castello avrete la possibilità di vedere all’esterno, le pertinenze agricole del maniero, che sono da considerarsi un vero e proprio gioiello dell’architettura rurale del XV° sec. E la latteria di cui noi ci siamo innamorati.

I due granai originali, in larice con serrature in ferro battuto riccamente decorate e la “Ola“, ovvero l’ala destinata al ricovero del bestiame e del fienile, sono testimoni antichi del momento d’oro e di ricchezza nel quale la famiglia Sarriod visse a seguito dell’alleanza matrimoniale con la casata Challant.

Per approfondirehttps://www.grand-paradis.it/it/spazi-cultura/castello-di-introd.

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