La Valle del Gran San Bernardo è detta anche Coumba Frèide per via del rigido clima che contraddistingue questa vallata e il carnevale in questi luoghi è il più bello, vivace e colorato della Valle d’Aosta. [ … ]
La storia narra che l’attuale versione del carnevale si rifà alle uniformi delle truppe napoleoniche che nel lontano maggio del 1800 passò proprio lungo la vallata per raggiungere Aosta e da lì la Pianura Padana durante la famosa Campagna d’Italia.
I soldati passando fecero danni e razzie, e la popolazione per esorcizzarne la memoria pensò bene di deridere il conquistatore nei costumi carnevaleschi. La sfilata delle maschere, le Landzette, è itinerante, si sposta di villaggio in villaggio, di casa in casa dove viene accolta con frittelle, salumi, formaggi, torte, bevande e vino.
Nel caos della sfilata, la mascarada, esiste però un ordine ben preciso: la guida in testa al gruppo col volto barbuto ed un grande cappello cilindrico che incarna l’autorità, annuncia l’arrivo del gruppo sventolando il vessillo. Ecco poi i suonatori con fisarmonica, sassofono ed un particolare strumento a percussione; dietro di loro il diavolo cornuto che brandisce un forcone e suona i tanti campanelli cuciti sul suo costume.
E’ quindi il turno dell’Arlequeun con in testa un cappello cilindrico con tanti nastri e accanto a lui le Demoisella, la sua compagna che distribuisce caramelle.
Chiudono la sfilata il Toque e la Toquée, due vecchi sempliciotti e volgari sempre intenti a bisticciare. Concludono il corteo gli Orsi. Le Landzette sfilano in posizione centrale e sono loro a sbeffeggiare Napoleone. Sventolano la cava, ovvero una frusta di crine di cavallo e fanno tintinnare alla cintura un sonaglio di mulo. I costumi sono confezionati a mano e impreziositi da perline e paillettes. Il racconto comunque non rende onore allo spettacolo offerto dalle maschere quindi il nostro consiglio è … prendetevi qualche giorno di vacanza e venite a viverlo direttamente.
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